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Ambiente

Parco storico di Monte Sole Aula didattica di Monte Sole

Ufficio Scolastico Regionale E-R

Centro Servizi Amministrativi - Bologna

Progetto Marconi

PROJECT

 

Mazza di tamburo
(Macrolepiota procera)

Sul finire dell'Estate e per tutta la durata dell'Autunno nei castagneti, nei querceti, nelle radure e nei prati del Parco di Monte Sole compare un fungo molto ricercato: la Macrolepiota procera, meglio conosciuta con il nome di "Mazza di tamburo". Non poteva esservi nome più adatto! Nelle prime fasi di crescita il suo cappello si presenta infatti richiuso a sfera su un gambo di forma sottile e slanciata conferendo al fungo una forma curiosamente somigliante alle mazze utilizzate dai suonatori di grancassa. In alcune zone dell'Appennino viene anche chiamato "cappello da prete". Per via delle notevoli dimensioni che riesce a raggiungere, questo fungo può essere avvistato anche da grande distanza. Quando il suo corpo fruttifero è completamente sviluppato si possono infatti trovare esemplari di 30 cm. di diametro e con il gambo alto fino a 40 cm. II cappello di color bianco­avorio è ricoperto da numerose squame di colore scuro dovute alla frammentazione della cuticola («pelle» che riveste la parte superiore del cappello) durante le fasi di crescita. Le lamelle (la parte del fungo in cui si formano milioni di microscopiche spore) sono inizialmente bianche e piuttosto fitte ma con l'invecchiamento e la maturazione delle spore assumono toni brunastri. II fungo gambo, di consistenza fibrosa, è ornato da un doppio anello che in questa specie ha la caratteristica di essere scorrevole lungo il gambo stesso. Chi non ha mai assaggiato queste "rondellone" arrostite sulla brace non sa cosa si è perso!