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Ambiente

Parco storico di Monte Sole Aula didattica di Monte Sole

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Centro Servizi Amministrativi - Bologna

Progetto Marconi

PROJECT

 

Com'è fatto un fungo

Quello che noi abitualmente indichiamo come fungo in realtà è solo una parte (spesso la sola che possiamo vedere) del fungo vero e proprio. II fungo infatti è un organismo presente tutto l'anno sotto forma di micelio: un complesso intreccio di sottilissimi filamenti biancastri, le ife, che si insinuano nel terreno, tra le radici degli alberi, nei tronchi e tra lo strato di foglie secche in decomposizione che ricopre il terreno dei boschi (chiamata comunemente "lettiera"). Soltanto in certi periodi, in generale dopo un po' di pioggia e quando non sia troppo freddo, dall'insieme di questi filamenti si formano i corpi fruttiferi chiamati anche carpofori. Sono questi a richiamare nei boschi schiere di ricercatori attratti da una delle più avvincenti "caccia al tesoro" e dall'idea di mangiarsi un buon piatto di tagliatelle condite con le delizie offerte dal bosco. I corpi fruttiferi possono assumere le forme più svariate e curiose anche se i più comuni come sappiamo sono formati da un gambo e da un cappello. La superficie inferiore del cappello può avere una struttura a lamelle, tubuli, aculei, o altro. E' qui che è localizzato in genere l'imenoforo, cioè l'apparato riproduttivo del fungo.

Ma qual è la funzione di questi corpi fruttiferi?
La loro funzione può essere paragonata a quella svolta dai fiori e dai frutti nelle piante, cioè la riproduzione. Anche i funghi ovviamente hanno bisogno di riprodursi ed è al corpo fruttifero che l'organismo fungo affida questo importante compito. La sua parte fertile, l'imenoforo, è infatti in grado di produrre un grandissimo numero di spore (diversi milioni per ogni fungo) che non appena il corpo fruttifero giunge a maturazione vengono disseminate nell'aria fino a ricadere ed a germinare laddove trovino condizioni di crescita favorevoli. Vi sono però altri mezzi di diffusione delle spore: ad esempio gli uccelli, che sporcandosi le zampette di spore, le portano anche a lunghe distanze.
Tuttavia è importante tenere presente che non è soltanto attraverso le spore che i funghi si riproducono. La modalità di propagazione più frequente avviene infatti per via vegetativa: una parte del micelio si distacca dall'organismo originario dando vita ad un nuovo fungo. E' su questa modalità riproduttiva che si basano le tecniche di coltivazione dei funghi quali il Prataiolo (Agaricus bisporus), l'Orecchione (Pleurotus ostreatus) e il Piopparello (Agrocybe aegerita).

In base alla forma di quelle particolari cellule, basidi e aschi (visibili solo al microscopio) nelle quali avviene la formazione delle spore, I funghi vengono suddivisi in due grandi gruppi: i Basidiomiceti e gli Ascomiceti.

• AI gruppo dei Basidiomiceti appartiene il famoso Porcino (Boletus edulis) e tutti i funghi provvisti di lamelle come il Prataiolo (Agaricus campestris). Generalmente i corpi fruttiferi in questo gruppo hanno struttura tipica con gambo e cappello, ma vi sono anche specie che si presentano a forma sferica come le Vescie, oppure altre a forma di orecchio umano e di consistenza gelatinosa come l'Orecchio di Giuda (Auricularia auricula­judae).

• II gruppo degli Ascomiceti è il gruppo più numeroso. Vi appartengono funghi generalmente di piccole dimensioni che presentano forme spesso bizzarre e stravaganti: a forma di scodella, coppa, nido d'api, corallo, ecc.. Tra questi anche il prezioso Tartufo (Tuber magnatum ed altri) caratteristico per avere il corpo fruttifero a sviluppo sotterraneo (fungo ipogeo) e le Morchelle, funghi meglio conosciuti come "spugnole" per via della struttura del carpoforo che ricorda il reticolo di una spugna. Anche le muffe e i lieviti sono dei funghi e appartengono anch'essi al gruppo degli ascomiceti.