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Ambiente

Parco storico di Monte Sole Aula didattica di Monte Sole

Ufficio Scolastico Regionale E-R

Centro Servizi Amministrativi - Bologna

Progetto Marconi

PROJECT

 

Il chiodino o Famigliola Buona
(Armillaria mellea)

E' un fungo commestibile che cresce abbondante nei boschi del Parco durante il periodo autunnale. E' apprezzato e ricercato soprattutto quando scarseggiano altre specie di maggior pregio. Nel nostro Appennino bolognese è maggiormente conosciuto con il suo nome dialettale: "rigagn". Cresce a gruppi numerosi come parassita su svariati tipi di alberi. II suo micelio riesce infatti a colonizzare i tessuti legnosi (radici o tronco) di piante ancora vive provocando una malattia che si chiama "carie del legno", che determina dapprima il deperimento della pianta e in un secondo tempo può causarne anche la completa morte. Un aspetto che pochi conoscono è che i tronchi degli alberi parassitati dal Chiodino, durante la notte possono sprigionare una debole luminosità che può essere osservabile al buio. Questo strano fenomeno, chiamato "luminescenza", è dovuto ad una particolare proprietà di emanare luce che hanno le parti giovani del micelio del fungo che penetrano sotto la corteccia della pianta colpita. Dopo aver provocato la morte della pianta ospite, è in grado di proseguire il suo ciclo vitale sullo stesso legno comportandosi come organismo saprotrofo. Negli esemplari giovani il cappello presenta una ampia gamma di sfumature, diverse in base al tipo di pianta su cui cresce, che vanno dal bruno al giallo miele ed è ricoperto da numerose piccolissime squame (piccole protuberanze). Nella parte inferiore del cappello sono presenti lamelle bianche molto fitte che si allungano parzialmente sul gambo (lamelle decorrenti). II gambo è provvisto di un anello che negli esemplari giovani è saldato al margine del cappello mentre negli stadi di sviluppo successivi si distacca, rimanendo ben visibile sul gambo. Come altri funghi anche il nostro chiodino per essere mangiato richiede una buona e prolungata cottura. Nella sua carne sono infatti presenti sostanze che possono causare fastidiose intossicazioni ma che hanno la caratteristica di neutralizzarsi (modificarsi in sostanza innocue) quando vengono sottoposte ad alte temperature (per questo vengono chiamate tossine termolabili).


Occhio però! "Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio": il nostro amico può essere confuso con altre specie somiglianti che crescono a gruppi numerosi sul legno, alcune commestibili come il Falso chiodino (Armillaria tabescens) presente nei querceti del Parco, altre invece fortemente tossiche come lo Zolfino (Hipholoma fasciculare) facilmente osservabile sulle ceppaie dei vecchi castagni.