La progettualita' nel bolognese per la didattica del computer nella scuola: i progetti, la formazione degli insegnanti, il coordinamento

Teatro Dehon - 29 marzo 1995

EDUCAZIONE STRADALE

Scuola Media F. Besta - Bologna


PROGETTO SPERIMENTALE PROVINCIALE DI EDUCAZIONE STRADALE

SCHEDA TECNICA RIASSUNTIVA di Giuseppina Dell'Era

La sicurezza stradale e' materia di studio nelle scuole, cosi' come previsto dal nuovo codice della strada (art.230).

Essa non e' pero' una nuova disciplina, ma un'area tematica trasversale alle varie discipline. Il progetto triennale, avviato nell'a.sc.1993/94 e' al secondo anno di attuazione. Si sono attivati momenti differenziati di formazione

ENTI PROMOTORI DEL PROGETTO

Provveditorato agli Studi

Provincia di Bologna

con la collaborazione di

ACI

USL N.27

ABA

FINANZIAMENTO

Regione Emilia Romagna

Provveditorato agli Studi

CONSULENZA SCIENTIFICA

Gruppo ipertesti: prof.Giorgio Casadei - Universita' di Bologna

prof.Alessandro Candeli - IRRSAE-ER

Gruppo audiovisivi: prof.Roberto Grandi - Universita' di Bologna

dr. Luigi Rossini - Universita' di Bologna

UTENZA

Docenti di Scuola Media di Bologna e Provincia

REFERENTI DEL PROGETTO

Preside Giuseppina Dell'Era - Prof. Gino Fabbri - Scuola Media Besta -

OBIETTIVI DEL PROGETTO

- formazione di un gruppo di tutor in ambito provinciale sia per il modulo ipertesti che per il modulo audiovisivi

- formazione di docenti-referenti sul tema dell'educazione stradale all'interno di ciascuna delle 90 scuole medie (facenti capo a 45 presidenze)

- analisi delle iniziative in atto da anni nelle varie scuole sull'educazione stradale, compresa la sperimentazione avviata

direttamente dal MPI

- individuazione di possibili strategie operative in collaborazione della extrascuola

- promozione di una riflessione sui programmi della scuola media del '79

per cogliere le varie connessioni con il tema proposto, in una ottica di trasversalita'

- condivisione della necessita' di stretto collegamento con i PEI per provocare una riflessione attiva sui temi della programmazione, della collegialita' degli obiettivi interdisciplinari e delle verifiche

- produzione di strumenti didattici originali sia di tipo informatico (ipertesti) che audiovisivi

IPERTESTO COME METODOLOGIA - LA RICERCA DIDATTICA

Si e' partiti da un tema specifico: l'educazione stradale e su questo si sta lavorando. ll tema pero' , si e' visto subito, era di quelli trasversali per eccellenza.

Si e' individuato come strumento utile alla trasversalita' l'ipertesto perche' esso si presta ad un lavoro collettivo di ricerca didattica, di programmazione interdisciplinare, che strada facendo si arricchisce di nuove esperienze, condotte autonomamente in sedi diverse.

La metodologia di lavoro dell'ipertesto e' quella del laboratorio, dove per laboratorio si intende uno spazio mentale, un momento di compresenza, una occasione di ricerca comune: il laboratorio puo' essere il luogo mentale di lavoro di ricerca di docenti impegnati in piu' sedi che periodicamente si incontrano per confrontarsi e poi di nuovo si recano nelle loro scuole, lavorano e poi si riincontrano; il laboratorio e' contemporaneamente il luogo mentale dove alunni di classi diverse e/o di scuole diverse impostano un lavoro che ha gli stessi obiettivi di quello di altri alunni, ma ciascuno con la propria ottica, con le proprie potenzialita', anche strumentali.

L'ipertesto e' la traccia visibile di questo modo di fare ricerca e di fare didattica, dove la didattica e' contemporaneamente ricerca dei docenti e degli alunni.

Il laboratorio di progettazione ha per oggetto:

- i metodi di programmazione

- i percorsi teorici e operativi (per il momento in quattro scuole di cui una la Besta)

- gli schemi di lavoro

Si tratta di una ricerca che va avanti parallelamente su due binari:

- una ricerca teorica del gruppo dei tutor, con la guida del prof. Casadei

- una verifica in itinere - ricerca didattica su quattro scuole.

IPERTESTO COME DOCUMENTAZIONE

L'ipertesto e' anche il modo visibile per documentare l'esperienza prodotta in itinere dal singolo docente o dal gruppo, non solo nel senso di raccogliere e memorizzare l'esperienza prodotta.

La documentazione in questo senso e' un processo, un itinerario di ricerca individuale e di gruppo e l'esperienza provinciale di lavoro sugli ipertesti ne conferma la validita' metodologica anche da questo punto di vista.

La documentazione attraverso l'ipertesto e' anche uno strumento visibile di autovalutazione sia per i ragazzi che per i docenti, e' cioe' un indicatore che serve a valutare la coerenza, ma e' anche un indicatore di qualita' del prodotto didattico. E' importante che i ragazzi si rendano conto dell'importanza di questo strumento (l'ipertesto) anche dal punto di vista del controllo dei risultati ottenuti rispetto ai risultati attesi.

Lo strumento multimediale-ipertesto consente senza dubbio la massima utilizzazione:

- di microesperienze parallele (in una sede o in sedi diverse)

- di documentazioni parziali o prodotte per altri scopi.