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Italiano seconda lingua |
Italiano lingua straniera |
Bisogni di apprendimento |
La
conoscenza della seconda lingua è indispensabile per vivere nel paese,
inserirsi, studiare, apprendere altre materie e discipline. |
La
lingua straniera non è indispensabile per vivere e studiare. Il suo utilizzo
non appare immediato. |
Esposizione all’italiano |
Potenzialmente
è quotidiana e intensa: è la lingua della strada, dei mass media, dei
compagni. Varia naturalmente secondo le condizioni di inserimento dei diversi
gruppi (alcune comunità di immigrati sono “chiuse e incapsulate”; altre sono
maggiormente inserite e più esposte al nuovo codice). |
Limitata
ai momenti di studio e di apprendimento in classe. |
Modalità di apprendimento |
Situazione
di apprendimento “mista”. Viene appreso sia in classe, in situazione
“guidata”, sia fuori dalla scuola per un processo di acquisizione spontanea. |
Solo
apprendimento guidato, a scuola. |
Ritmo di apprendimento |
Graduale,
ma veloce (dipende dalla qualità e dalla quantità dell’input) dai dispositivi
di accoglienza, dall’esposizione alla nuova lingua. |
Più
lento e molto graduale. |
Aspetti e riferimenti
culturali |
La
seconda lingua veicola la cultura in cui il bambino è inserito: propone
continui cenni e richiami alla nuova realtà; può provocare conflitti o
situazioni di “sradicamento”. |
Relativi
a un mondo culturale lontano e distante. I riferimenti culturali sono
“mediati” dal gruppo, dall’insegnante, dai materiali didattici. |
Rapporto con i concetti |
Fondamentale,
poiché la seconda lingua serve anche per lo studio della altre discipline. |
Non
immediato. |
D. DEMETRIO - G. FAVARO
Bambini stranieri a scuola
Nuova Italia 1994