Gli ausili informatici per non vedenti

di Pier Luigi Giacomoni

CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

Prima di entrare più nello specifico, occorre fare un quadro generale della situazione relativamente alle possibilità di uso delle tecnologie informatiche da parte di chi non vede. I cosiddetti "AUSILI" sono degli strumenti particolarmente studiati sia nell'hardware che nel software che consentono a chi ha un handicap - per esempio quello visivo - di servirsi di uno strumento informatico quale un normale calcolatore elettronico. Per scrivere questo articolo io sto usando un calcolatore collegato ad un convertitore Braille. Questo convertitore mi permette di leggere ogni volta che lo desidero ciò che ho scritto sulla mia tastiera in modo da poter immediatamente correggere tutti quegli errori che dovessi aver commesso. Oltre al convertitore Braille io possiedo un sintetizzatore di voce che mi pronuncia a voce quanto compare sul video del mio calcolatore. Questi due strumenti possono essere usati insieme oppure separatamente e possono essere impiegati per scopi diversi e integrativi. Io, tanto per rimanere nell'esempio, posso preferire di usare in fase di scrittura il convertitore Braille, per disporre di una piu' chiara evidenziazione degli errori e un piu' rapido recupero di certi dati che richiedono una scrittura esatta della chiave richiesta, ma posso prediligere il sintetizzatore di voce per leggere un testo. Questi due strumenti sono indispensabili per chi opera nell'informatica, ma come fra poco scopriremo, oggi incontrano dei limiti che rischiano di emarginare chi non vede, dai progressi in atto. Esiste, e conviene subito dirlo, un problema costi: Molti ausili informatici costano molto; mentre infatti con poco piu' di un milione e' possibile acquistare un computer pieno di funzioni, per avere un sintetizzatore di voce o un convertitore Braille col suo software si devono spesso sostenere spese irragionevolmente alte. La ragione di tale enormità di costi risiede nel fatto che il mercato di questi prodotti è in Italia piuttosto ristretto e quindi il regime della domanda e dell'offerta è basso. In parte è previsto un soccorso per chi voglia acquistare - il ministero della Sanità ha istituito un nomenclatore tariffario che contempla alcuni prodotti informatici - in parte bisogna fare con le proprie risorse e questo puo' costituire una limitazione seria all'inserimento professionale del non vedente.

I SINTETIZZATORI DI VOCE

Il primo ausilio informatico per non vedenti di cui mi voglio occupare e' il sintetizzatore di voce. L'offerta e' oggi assai ampia, ma le caratteristiche dei vari prodotti sono simili. Si tratta in linea di massima di strumenti che intercettano i messaggi che appaiono sullo schermo del calcolatore e li pronunciano in modo che l'operatore privo di vista possa intervenire opportunamente. Per funzionare questi sistemi hanno di solito bisogno o di una porta seriale o di una scheda inserita nel calcolatore e di un software di gestione che regola il funzionamento della macchina in modo da permettere la lettura dei messaggi video. I programmi di gestione si stanno notevolmente sofisticando e prevedono sempre nuove funzioni anche per andare incontro alla continua evoluzione dei calcolatori. Alcuni sintetizzatori sono istruiti per pronunciare i messaggi con un minimo di prosodia in modo da rendere la voce parlante la meno metallica possibile. Altri sintetizzatori pronunciano, se opportunamente configurati, piu' di una lingua. Tutti comunque funzionano sicuramente bene in ambiente MS-DOS. Oggi si sta tentando di far funzionare queste macchine anche in ambiente WINDOWS, ma vi sono delle considerevoli difficoltà.

I CONVERTITORI BRAILLE

Il secondo tipo di ausilio informatico per non vedenti e' il convertitore Braille. Si tratta di uno strumento che riproduce in caratteri Braille a otto punti - ossia un Braille lievemente diverso da quello regolarmente appreso dai bambini ciechi che dispone solo di un massimo di sei punti - tutto quanto compare sul video. Il convertitore dispone di una riga che può ospitare da venti a ottanta caratteri e presenta i messaggi in modo che l'operatore abbia la possibilità immediata di accorgersi di un'anomalia oppure possa velocemente impartire dei comandi al calcolatore. In alcuni casi si tratta solo di semplici riproduttori, cioè di macchine che hanno solamente la funzione di riprodurre in Braille ciò che compare sul video del calcolatore, in altri casi però questi strumenti hanno una loro autonomia operativa. Ve ne sono ad esempio che possono essere utilizzate sia come macchine riproduttrici dello schermo, sia come strumento informatico a sè stante in grado di scrivere, leggere e far di conto. L'ultima generazione di macchine riproduttrici Braille é costituita da veri computer Braille portatili multi funzionali. Queste macchine sono ahimè assai costose e possono essere acquistate solo tramite il contributo delle Unità Sociosanitarie Locali; di solito vengono collegate o tramite una scheda inserita nel calcolatore o mediante un collegamento con porta seriale e sono corredate di un pacchetto software che consente al convertitore di dialogare con il computer con cui si vuole lavorare. Normalmente i convertitori Braille funzionano bene in ambiente MS-DOS con programmi in formato testo o con una grafica molto limitata. Per quanto ne so, non sono invece in grado di operare in ambiente WINDOWS perche' non esiste ancora un programma che sia compatibile col software di gestione.

LA STAMPANTE BRAILLE

Un rapido accenno occorre farlo a proposito delle stampanti Braille. Personalmente non uso questo strumento per due motivi fondamentali: prima di tutto perché si tratta di attrezzature solitamente abbastanza costose, poi perché di scarsa utilità. Difatti per chi non vede può essere sufficiente imparare a stampare con una normale stampante se ciò che scrive deve essere letto da altri o altrimenti conservare su floppy disk se ciò che produce interessa solamente a lui. Considerata la notevole flessibilità dello strumento informatico per cui un floppy disk può essere letto da qualunque calcolatore, é anche possibile per chi non vede far copia dei propri files in modo che altri ne possano prendere visione. Questo articolo, tanto per fare un esempio, sarà stampato solo quando dovrà apparire su ACCAIDEA: prima viene scritto da me sulla tastiera di un computer mediante un programma di videoscrittura, poi viene convertito in ASCII in modo che scompaiano i caratteri di controllo che il word processor semina di quando in quando, infine viene trasmesso per posta elettronica ai redattori della rivista. Per sapere ciò che ho scritto a me non serve stamparlo: mi basta guardare ciò che compare sul mio convertitore Braille o ascoltare il mio sintetizzatore vocale per rendermi conto di ciò che ho realizzato.

IL SOFTWARE GRAFICO: PROBLEMI DI OGGI, POSSIBILITA' PER DOMANI.

Occorre subito che io dica, a scanso di possibili inesattezze, che la questione a cui intendo accennare a questo punto, é in continua evoluzione. Si sa che oggi tutti coloro che acquistano un computer vorrebbero almeno disegnare, giocare e fare altre cose simpatiche ricche di colori. Per chi non vede, la questione presenta ancora degli ostacoli piuttosto ardui da superare. Difatti tutti gli ausili di cui ci siamo occupati qui se funzionano benissimo con tutte le versioni di MSDOS in circolazione, dando anzi delle ottime rese, vanno invece in crisi nel caso in cui si utilizzino programmi con della grafica o software che richieda l'impiego di WINDOWS. Ciò dipende dal fatto che se é stato relativamente semplice per i realizzatori dei programmi di gestione rendere gli strumenti compatibili con i programmi giranti sotto MS-DOS, la questione si é complicata per gli altri. Il convertitore Braille non é in grado di riprodurre i disegni in caratteri che abbiano un qualche senso per l'operatore, il sintetizzatore non é capace di pronunciare sotto forma di parole o concetti le figure e le immagini che appaiono sullo schermo. Che fare allora? Sia in Italia che all'estero si sta cercando di correre ai ripari: in questi ultimi tempi sono stati realizzati dei programmi che fanno parlare i sintetizzatori di voce anche in ambiente WINDOWS pare con risultati discreti, anche se la fase é ancora sperimentale. Questa é comunque la strada da intraprendere per evitare che il calcolatore e l'informatica, da strumento di avanzamento professionale per il non vedente, si converta di nuovo in strumento progressivamente inutilizzabile.

LA TELEMATICA E LA CECITÀ'

Pur volendo rispettare gli spazi che mi sono stati assegnati spero mi sia lasciata la possibilità di accennare al campo della telematica. A chi non vede la telematica e' interdetta? La mia esperienza indica che chi non ha l'uso della vista può con un modem, un programma di comunicazione e una linea telefonica operare sia in area Internet sia in area Fidonet con ottimi ed esaltanti risultati. Egli può ricevere e mandare posta elettronica, può prelevare programmi, può utilizzare altri servizi. Qualche difficoltà la può incontrare con i menù ipertestuali perché non tutti i convertitori Braille o i sintetizzatori lo avvertono delle evidenziazioni e delle chiavi da cliccare. Ciò per ora é un ostacolo, ma non é detto che lo sia per sempre.

CONCLUSIONE

Per me la scoperta dell'informatica é stato un avvenimento recente: fino a circa cinque anni fa io non sapevo mettere le mani su un calcolatore, non sapevo cosa significassero termini come "MS-DOS" "videoscrittura" e "telematica". Oggi essi sono diventati familiari e il computer occupa un ruolo rilevante nella mia vita. Per me ha anche significato un notevole progresso in ambito professionale e culturale perchè mi ha permesso di entrare in contatto con realtà altrimenti difficilmente accessibili. Credo che ogni persona portatrice di un handicap debba avere accesso a queste tecnologie per essere sempre più inserito nella società e dare il suo contributo secondo le sue specifiche inclinazioni. Purtroppo però la continua evoluzione tecnologica può ricollocare il privo della vista in una posizione subalterna al vedente: ecco perchè ci si sta impegnando molto per essere in grado di accogliere le nuove sollecitazioni. Anche la scuola deve sapersi adeguare ai tempi nuovi, soprattutto ora che gli alunni portatori di handicap sono direttamente inseriti nelle classi e sono scomparse le classi differenziali o gli istituti specializzati. Le nuove tecnologie possono dare un grosso aiuto in questo senso, ma occorre anche che il personale insegnante sia preparato ad utilizzarle pienamente

PIER LUIGI GIACOMONI
docente
S.M.S. Besta
Bologna


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