RETE LOCALE IN LABORATORIO

una rete per la didattica

di Vincenzo Bellentani

ACCAidea non ha ancora ospitato un articolo sulle opportunità di installare in laboratorio una rete locale fra i computer. Alla maggior parte dei lettori potrà sembrare una spesa da Paperoni ben lontana dalle possibilità concrete di tante scuole elementari e medie; nel 1994/95 soltanto 2 scuole elementari , 9 scuole medie e 78 scuole secondarie superiori in Emilia Romagna dichiaravano il possesso di una rete (cfr. AA.VV. "Il computer sul banco" - Rilevazione statistica nelle scuole dell'Emilia-Romagna 1996).
E' vero, può essere così nella realtà di tutte quelle scuole in cui l'informatica è considerata non un'attività didattica prioritaria per gli impegni di spesa, visti i magri bilanci statali spesso insufficienti per le stesse spese correnti di funzionamento. Ma ritengo che tale giustificazione spesso sia un alibi per nemmeno incominciare a superare il gap della diffidenza verso lo strumento informatico e a tentare di utilizzarlo con sufficiente competenza. Se un insegnante comincia a servirsi dell'ormai abbondante disponibilità di programmi didattici anche italiani, penso che sappia trovare i mille canali di finanziamento all'italiana per realizzare gradualmente un primo nucleo di personal, magari dismessi da qualche istituzione o famiglia, senza che questi siano dei superati nonnini ormai da rottamare.
Se consultiamo il censimento bolognese, notiamo anche che le scuole elementari sprovviste almeno di un computer sono in minoranza:

Personal computer ad uso didattico nelle scuole dell'Emilia Romagna a.s. 1994-95

ordine e scuola n° di Scuole Scuole censite Scuole con PC PC presenti PC per Scuola
elementare 322 292 162=56% 1060 3,63
media 350 348 280=81% 3638 10,45
liceo - 108 - 1645 15,23
Ist. tecnico - 102 - 4870 47,75
Ist. profess. - 53 - 2471 46,62
altre scuole - 30 - 554 18,47
Totale Superiori 318 293 242=82% 9540 35,56
Totale Scuole 992 933 684 14238 15,26

(da CRIAD, IRRSAE E/R, Sovrintendenza Scol.Reg., Università di Bologna, AICA, Didamatica 96: "Il computer sul banco", Ed. Il Ponte Vecchio.) ________________________________________________________________________________

Numerosi insegnanti di scuola elementare usano frequentemente durante la settimana il computer con i propri alunni, senza delegare l'attività all'insegnante in compresenza o a quella di sostegno.

COS'E' UNA RETE


Non intendo riferirmi alla famosa rete Internet, ad esempio, con la quale un computer, collegato con una scheda modem ad un apparecchio telefonico, può comunicare con tutto il mondo informatico.
Mi riferisco ad un sistema di collegamento interno all'aula informatica o alla segreteria scolastica fornita di più computer (già varie Direzioni didattiche hanno anche 3 elaboratori), mediante una scheda di rete per ogni PC, un cavo coassiale e un programma specifico di comunicazione.
Nelle segreterie la rete interna permette a più collaboratori dell'ufficio di lavorare prelevando programmi e archivi dal computer più veloce e più dotato di memoria per gestire poi listati di alunni, bilanci, certificazioni e supplenze, lettere e circolari contemporaneamente, sveltendo razionalmente così anche il continuo lavoro di aggiornamento dei file sull'unica banca-dati centrale.

Ma gli sviluppi più interessanti nell'uso di una rete si possono realizzare nell'aula didattica.
Il Polo informatico della scuola elementare Marconi si è dotato da poco tempo, avendo finalmente reperito un piccolo finanziamento inferiore ai due milioni, per dotarsi:
- di dieci schede di rete Ethernet a 16 bit (una per ciascun PC, compresi i vecchi XT del 1986), del costo di 50.000 lire ciascuna,

- del programma di gestione delle comunicazioni A.L.I.C.E. (acronimo di: Aula Laboratorio per l'Insegnamento Coadiuvato dall'Elaboratore), di prezzo variabile secondo l'entità della rete, al massimo di circa un milione e mezzo,
- del collegamento in serie dei PC con un cavetto coassiale che si compra a metratura. Pur non essendo necessario, è stato inserito il cavo in un tubo riservato fissato al muro e ai tavoli.

Il laboratorio viene usato sia per attività didattiche con gli alunni, sia per corsi di formazione degli insegnanti.

Evidenti appaiono allora le potenzialità di una rete per il secondo uso, quello mirato all'informazione-formazione di adulti; un solo programma disponibile (per esempio su compact disk non duplicabile) è visionabile su ciascuno dei monitor. Non è più necessario dotarsi di un proiettore per segnali computerizzati, che in commercio è reperibile a prezzi variabili da 4 a 19 milioni! Il confronto è inoltre molto vantaggioso se si considera che il programma può essere condiviso da ciascun PC e utilizzato poi personalmente e indipen- dentemente dal PC principale (server), mentre il proiettore lascia completamente inattivi gli spettatori.

Il segnale perviene completo di suono; ovviamente la completa utilizzazione dei computer del laboratorio, compresi quelli più datati, è condizionata dalle caratteristiche tecniche richieste dal software: un programma scritto per monitor SuperVGA non sarà fruibile da Pc con grafica Hercules degli anni '80; mentre è chiaro che programmi datati funzionano perfettamente in rete in sintonia con gli anelli più deboli della catena dei personal disponibili.

Quanti hanno avuto esperienza di corsi di aggiornamento, specialmente se di I° livello, per adulti, sanno quanto tempo ed energia va spesa per raggiungere le singole postazioni soltanto per toccare un tasto sulla tastiera del collega incerto e richiedente aiuto. Dalla postazione centrale il responsabile della lezione può visionare quanto avviene in ciascuna postazione e intervenire in soccorso senza perdere tempo a raggiungerla fisicamente, comunicando sul monitor quanto è necessario fare.

I ragazzi delle Marconi hanno gioito dell'innovazione apportata con la rete: hanno impegnato intere unità didattiche divertendosi a comunicare fra loro mediante messaggi su video.

La comunicazione fra più postazioni della stessa aula favorisce la capacità di comunicazione scritta; essa può essere libera (non a tema), può essere indirizzata a scoprire chi è l'interlocutore ponendo domande sulle sue caratteristiche peculiari, a indovinare nazioni, personaggi attuali o storici; effettuare giochi di decifrazione di messaggi, di riordinamento o di completamento di parti di frasi in disordine o incompleti, di soluzione di quesiti da risolvere, ecc. . Si può emulare il lavoro della redazione di un giornale, in cui ciascuno contri-buisce con i propri articoli o con la trascrizione di lavori cartacei prodotti in classe.

Il programma A.L.I.C.E. soccorre l'insegnante in tre fasi dell'attività didattica:

1) LEZIONE 2) AIUTO 3) ESEMPIO.

MODALITA' LEZIONE

- Gli studenti visionano sul proprio monitor l'immagine che ha il docente sul suo PC, specialmente in funzione esplicativa di un programma nuovo o di una funzione diversa dal solito; ciascuno di loro può catturare l'immagine salvandola sul proprio disco fisso o su carta se ha una stampante a disposizione. Il docente inoltre può preparare una lezione informatizzata registrando schermate successive in maniera semplice ed immediata come se usasse un registratore.

MODALITA' AIUTO

- In caso di richiesta dello studente o di autonoma ricognizione del docente, questo può intervenire con i propri mouse, video e tastiera sul PC dello studente senza spostarsi e senza perdite eccessive di tempo.

MODALITA' ESEMPIO

- In questo caso il docente può mettere in circuito il lavoro di uno qualsiasi degli studenti, condividendo con loro tipologie di errore o realizzazioni perfette da imitare o discutere.
Da un punto di vista strettamente legale il software acquistato in unica copia dovrebbe essere autorizzato dalla Casa produttrice nel suo uso in rete.
Il programma ALICE è un pacchetto costituito di due programmi tipo funzionanti in DOS come in WINDOWS: uno gestisce il posto di lavoro del docente, l'altro quelli degli studenti.

A confronto con WINDOWS NET-WORK, che permette l'utilizzo di risorse di ogni computer, ALICE è molto più completo e permette di sfruttare le potenzialità trasmissive di stampa e di file transfer su ciascuna postazione anche "povera".

Vincenzo Bellentani
docente Progetto Marconi
XIII Circolo di Bologna


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