Il Formicaio:

Il Formicaio: un modem alle elementari

di Francesco Pittoni - Udine


Da un po' di anni, grazie alla diffusione dei grandi strumenti di comunicazione, dai giornali alla radio, dal telefono alla televisione, le distanze si sono molto accorciate e siamo in condizione di seguire in diretta fatti che si svolgono dall'altra parte del mondo. I bambini, fin da piccoli, hanno ricevuto informazioni provenienti anche da lontano. Molto meno hanno inviato informazioni al di fuori del loro contesto sociale più prossimo.

Alla luce di questa evoluzione emergono due riflessioni che riguardano direttamente noi insegnanti.

a) In primo luogo l'aula e l'edificio scolastico risultano contesti troppo piccoli e troppo limitati per fornire una preparazione culturale aperta ed attuale.

b) Gli strumenti audiovisivi utilizzati comunemente nella scuola per arricchire l'esperienza dei ragazzi (TV, videoregistratore, proiettori, impianti hi-fi) tendono ad indurre un atteggiamento passivo nei confronti dell'informazione. Si rende quindi necessario il reperimento di strumenti che stimolino l'attività dei ragazzi, dal giornalino alla fotografia, dalla drammatizzazione alla telematica.

Con queste premesse risulta evidente che la telematica si inserisce nella scuola come precisa risposta a delle esigenze sempre più pressanti.

Il tutto è mediato dal computer che, peraltro, può avere anche molte altre funzioni nella scuola, ma quando parliamo di telematica le motivazioni e le finalità sono ben definite ed hanno a che vedere con la comunicazione, ben più che con la matematica e con la tecnica.

La tecnologia ormai ci consente, a costi modesti, di entrare in contatto con corrispondenti anche molto lontani da noi ed allora non ci sono più giustificazioni per rinviare l'introduzione di questi strumenti.

Fatte queste premesse, che ritengo indispensabili, vado a parlare dell'esperienza del Formicaio.

Per interesse personale già da diversi anni mi occupo di telematica. E così, circa tre anni fa, mi sono chiesto se queste tecnologie potevano avere una funzione anche nell'attività scolastica. Così è nato il Progetto BBS, con lo scopo di avviare l'utilizzo degli strumenti telematici all'interno della scuola.

Non disponendo all'inizio di alcuno strumento ho pensato di lavorare con una simulazione, che poi si è dimostrata ben più di una simulazione fin quasi a costituire uno strumento didattico a sé stante: il BBS a muro. Niente altro che una bacheca per l'esposizione dei primi messaggi che fin dall'inizio dovevano rispettare alcune convenzioni d'uso. Ad es. la disposizione di mittente, destinatario e soggetto.

I primi messaggi erano solo pubblici e ben presto le bacheche si sono riempite di una grande marea di comunicazioni di ogni genere. É emersa conseguentemente l'esigenza di strutturarli. Ed allora la bacheca è stata suddivisa in diverse zone, ognuna delle quali ospitava i messaggi di un particolare argomento.

Successivamente, per poter inserire messaggi privati, si è introdotta un'altra convenzione: i biglietti sono stati piegati in modo da visualizzare solo il destinatario.

Così con progressivi aggiustamenti si è arrivati a definire delle convenzioni per l'uso del nuovo strumento.

Fin dall'inizio l'attività ha fatto perno sull'iniziativa e sulla responsabilità di ogni utente. Così come poi, quando si è avviato il BBS telematico, ogni utente è stato dotato di password, e quindi messo in condizione di gestire autonomamente i propri collegamenti e la propria corrispondenza, senza alcuna mediazione da parte degli adulti.

Gli argomenti trattati erano i più diversi e molti messaggi erano rivolti agli insegnanti. Il BBS consentiva anche agli alunni, che raramente si rivolgevano a voce agli insegnanti o che raramente intervenivano nelle discussioni, di farsi sentire dagli altri.

La scrittura poi valorizzava la sua funzione comunicativa e spesso imponeva quell'attimo di riflessione che gli interventi orali non sempre rispettano.

La garanzia offerta dagli insegnanti di rispondere comunque ad ogni richiesta dei ragazzi consentiva chiarimenti e spiegazioni spesso trascurati per mancanza di tempo.

Per questi ed altri motivi l'interesse è stato enorme fin dall'inizio. É nato un grande gusto per la comunicazione e, ben presto, il contesto della classe (si trattava di una 3a) è risultato un po' stretto per tutto quello che si voleva raccontare e sentire...

All'inizio della quarta, in un computer recuperato fortunosamente, abbiamo installato il software per la gestione del Formicaio, il nostro BBS. Non avevamo la linea telefonica, per cui eravamo costretti a utilizzare i dischetti per inviare e prendere i messaggi, ma avevamo a disposizione uno strumento che si occupava completamente della loro gestione. I ragazzi inizialmente con il computer della classe e poi con i computer che diversi fra loro avevano a casa (usati fino ad allora soprattutto per i giochi), dopo un breve periodo di apprendimento, hanno cominciato a scrivere messaggi in gran quantità.

Ben presto dalle comunicazioni spontanee si è passati ad esercitazioni finalizzate, come quelle per la stesura di ricerche e per la verifica degli apprendimenti. Sono nati, con l'appoggio di un BBS Fidonet della città, i primi contatti al di fuori della scuola. In questo modo il BBS è divenuto uno degli strumenti di lavoro della classe.

Nel frattempo l'attività aveva riscosso l'interesse di alcuni colleghi e così si è formato un gruppo di lavoro di una trentina di insegnanti delle cinque scuole del Villaggio del Sole (quartiere periferico di Udine), dalla materna alla media, per l'introduzione del BBS come strumento di lavoro fra gli operatori della scuola e fra i ragazzi dei diversi livelli scolastici.

Si è avviato un percorso di avvicinamento al computer per i docenti e contempo-raneamente diverse classi hanno avviato il BBS a muro, con lo scambio dei msg da una classe all'altra e da una scuola all'altra.

Il BBS a muro si è dimostrato un ottimo strumento anche nella scuola materna: i piccoli hanno cominciato a comunicare tramite simboli convenzionali e disegni e hanno poi imparato a riconoscere le prime parole spinti dalla motivazione a comunicare valorizzata dal BBS.

Verso la fine del secondo anno è stato avviato il BBS telematico, raggiungibile tramite modem (attualmente sono circa 45 gli utenti dotati di modem, mentre gli utenti del Formicaio sono in tutto quasi 300), ma sono anche stati avviati due altri accessibili con dischetto, uno nella scuola elementare Rodari ed uno nella scuola media Tiepolo. La configurazione è rimasta invariata fino adesso: i messaggi sono condivisi dai tre BBS e così chiunque può comunicare con gli altri utenti anche se gli altri si collegano ad un' altra BBS della rete.

BBS IL FORMICAIO

c/o Direzione Didattica Udine 4°

Via Val di Resia, 13

33100 UDINE

(Tel/Fax 0432/402636)

E-Mail rodariud@arci01.bo.cnr.it

I messaggi sono suddivisi in diverse aree, alcune accessibili da tutti gli utenti, altre riservate a tutti gli insegnanti, agli insegnanti di ciascun livello scolastico, ai ragazzi delle elementari, ai ragazzi delle medie, ai genitori, ecc. Ci sono anche aree utilizzate per la realizzazione di attività e progetti da parte di alunni appartenenti a diverse scuole, che servendosi dello strumento telematico possono operare parallelamente, scambiandosi il materiale.

Sono stati attivati alcuni piccoli servizi, quali le comunicazioni inerenti la mensa o le iniziative della scuola.

Gli insegnanti aderenti al progetto possono operare utilizzando un'apposita area di interscambio delle comunicazioni, fermo restando che ogni settimana è previsto un incontro per la messa a punto delle attività del progetto.

Si è preso contatto con il progetto KidsLink e attraverso quello si spera di poter avviare delle corrispondenze con altre scuole vicine e lontane. Grande interesse ha destato anche il progetto Fahrenheit a cui sono state inviate oltre una trentina di recensioni.

L'ARCI Computer Club di Bologna ha concesso un indirizzo Internet che agevolerà certamente i contatti a distanza. Il CIRD dell'Università di Udine ha riconosciuto l'importanza del progetto e così pure il Provveditorato agli Studi di Udine. Siamo in attesa del Patrocinio da parte del Comune di Udine, nella speranza che questi riconoscimenti possano facilitare il reperimento delle risorse economiche necessarie per dotarci degli strumenti necessari al prosieguo e all'estensione del progetto stesso.

Durante il periodo estivo, con l'impegno volontario di alcuni insegnanti, il laboratorio di informatica è rimasto a disposizione dei ragazzi che così hanno potuto rimanere collegati fra loro e con i loro amici, anche se privi di computer a casa. E ne hanno anche approfittato per incontrarsi e per prendere parte ad alcune gite e ad alcune iniziative loro riservate.

Tutto questo ha contribuito notevolmente ad abbattere i confini fra i diversi livelli scolastici, al punto che adesso il gruppo opera in modo integrato con scambio di iniziative e realizzazione di progetti comuni fra le diverse scuole, con il coinvolgimento di insegnanti e ragazzi.

In questi ultimi mesi c'è stato un progressivo intervento di alcuni genitori il cui ruolo all'interno del progetto si va definendo in questa fase.

Francesco Pittoni

E-Mail: pittoni@arci01.bo.cnr.it

Di seguito è riportata la riflessione di una mamma sull'esperienza del BBS.

Al momento ci sono molte idee che aspettano di essere realizzate nel prossimo anno scolastico, ma c'è anche un clima di grande entusiasmo che ci rende decisamente ottimisti.