BiBieSsere

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di Graziella Morassutto

Genitore scuola elementare Rodari di Udine

Molti pensano che la funzione della scuola nella società sia solo quella di educare e far crescere i ragazzi durante un periodo della loro vita.

Ma ci sono anche molti altri che credono che la scuola potrebbe e dovrebbe essere un crocevia dove tutte le componenti - ragazzi, genitori, insegnanti e istituzioni - si incontrano e procedono insieme - secondo il passo di ognuno - nel processo di crescita e maturazione che non dovrebbe limitarsi ad un determinato periodo della vita, ma continuare sempre.

Forse è un'utopia, ma è proprio grazie ad essa e all'intuizione di un insegnante che tenacemente la persegue, che un gruppetto di genitori ha aderito al progetto BBS della scuola elementare Rodari di Udine.

Non credo che la sola idea di scambiarsi messaggi telematici avrebbe potuto indurre alcuni di noi a superare una certa antipatia verso il computer, questo sconosciuto davanti al quale molti dei nostri figli sono incatenati dai giochi e che sul posto di lavoro ci perseguita.

É stata la consapevolezza di avere "scoperto" uno strumento di comunicazione portentoso, dalle implicazioni non ancora chiare del tutto, ma avvincente, semplice, veloce.

Il computer è diventato uno strumento per avvicinarsi agli altri, conoscere nuove persone, anche lontane, per scambiarsi idee, opinioni, informazioni e, perché no, anche ricette!

Tutto questo nel rispetto di quel "passo di ognuno" citato prima.

Ci sono infatti aree distinte per i ragazzi e per gli adulti, senza invadenze indebite dalle due parti. E c'è l'area comune dove ogni intervento viene letto da tutti e chiunque può rispondere secondo il proprio punto di vista, arricchire e stimolare la riflessione da parte di tutti. In una parola: crescere.

Ogni idea lanciata viene raccolta e, con il contributo di tutti, se ne tenta la realizzazione. Può essere la festa di fine anno scolastico o un incontro per sperimentare nuove ricette, una camminata in montagna o la pulizia del parco sotto casa. Nessuna limitazione.

Siamo solo agli inizi, ma il numero è destinato a crescere.

La voglia di comunicare e il bisogno di partecipare e confrontarsi in iniziative magari piccole, ma facilmente gestibili e dai contorni controllabili, sono sentimenti comuni a molti. Troppo spesso, nella società frenetica e affannata in cui ci troviamo, è difficile incontrarsi, ma ci sono anche diversi tempi morti che vengono riempiti - per inerzia - in modo abitudinario e inconcludente: a tutto questo il Formicaio si propone come antidoto.

Non associazioni né comitati, ma punto di incontro di una rete di piccole iniziative volte a migliorare noi stessi, coloro che ci vivono accanto e il luogo in cui viviamo. Partendo dal nostro quartiere, nella nostra città, i fili di questa rete possono andare molto lontano, possono parlare lingue diverse, viaggiare senza passaporto e senza tener conto di frontiere, colore o bandiere portando come unico bagaglio il nostro modo di essere.

Anzi di BiBieSsere.