LA SCUOLA E LE RETI TELEMATICHE:
l'esperienza bolognese come uno dei possibili modelli
Alla conclusiva tavola rotonda hanno partecipato il Direttore Generale
dell'Istruzione Tecnica del Ministero della Pubblica Istruzione
Giuseppe Martinez, l'Isp. Giuliano
Ferlini in rappresentanza del Provveditore agli Studi di Bologna, l'assessore
regionale Borghi, il docente universitario Franco
Frabboni in rappresentanza del Rettore dell'Università degli Studi
di Bologna, il Presidente dell'IRRSAE E.R. Filippo
Ciampolini e il Presidente del Comitato Area (CNR di Bologna) Bentini,
con la presidenza dell'Assessore all'Istruzione e Sport del Comune di Bologna
Paolo Ferratini. Riportiamo inoltre alcune nostre valutazioni. |
Martinez, persona dall'aspetto rassicurante, è venuto ad illustrare il nuovo programma del Ministero della Pubblica Istruzione, che prevede l'introduzione delle tecnologie nella didattica dal 1997 al 2000. Ha sottolineato inoltre l'importanza di un programma elastico con obiettivi diversi a seconda delle scuole: le configurazioni devono cambiare secondo lo scopo da raggiungere. Infatti gli Istituti Professionali e Tecnici si sono sviluppati prima e la formazione degli insegnanti è maggiore . E' anche utile creare una postazione apposta per gli insegnanti da utilizzare in orario extrascolastico. E' importante anche il rapporto con l'esterno.
Il ministero ha approvato un programma dove si affrontano le nuove problematiche dell'aggiornamento della scuola media ed elementare.
"Abbiamo realizzato una cultura multimediale che mette la scuola in una situazione di vantaggio rispetto al piano di sviluppo della multimedialità, che sta per essere lanciato dal Ministero". E' stato un discorso sincero e chiaro. Le scuole bolognesi sono in vantaggio grazie all'efficienza del modello attuato.
Per garantire il corretto inserimento dell'informatica nella scuola è necessaria una persona qualificata addetta ai laboratori e occorrono anche risorse per la gestione di questi laboratori. Tramite provider saranno forniti servizi alle varie scuole. I mezzi non sono un problema, l'importante è mantenere vivi gli entusiasmi.
La rete è uno strumento con grandi potenzialità che entra nella
scuola. Si aprono quindi le porte alla telematica in senso didattico. Già
nel 1983 esisteva un progetto per l'informatica. E' compito della scuola
diffondere l'informatica tra i giovani visto che questa offre molte risorse
in campo lavorativo.
Bologna è una città estremamente attrezzata dal punto di vista
tecnologico.
Ha rappresentato il Rettore dell'Università di Bologna ed ha parlato
dell'utilizzo dei MID (Modelli di Innovazione Didattica), finanziati dall'Ateneo.
I progetti MID interessano 12 facoltà coinvolgendo ben 50 docenti.
Questi modelli si suddividono in alcuni sottogruppi tra cui quello per studenti
in corso e quello per i fuori-corso.
L'abbandono scolastico è molto alto, infatti su 100 ragazzi che si
iscrivono alla prima elementare solo il 50% termina gli studi secondari.
Siamo così sottoposti ad un "olocausto" insopportabile ed anche
l'università è soggetta a questo tipo di malessere, infatti
solo 1/4 degli studenti finisce il ciclo di studi. Il modello di
multimedializzazione didattica rappresenta un'efficace contromisura per ovviare
a questo problema. Però alcune facoltà non possono essere integrate
con queste nuove tecnologie per la loro impostazione estremamente classica.
Ha inoltre ricordato che l'avvento della multimedialità non deve essere
un ulteriore fattore discriminante tra Nord e Sud. I ragazzi infatti hanno
diritto ad avere le stesse opportunità.
Il presidente dell'IRRSAE E.R. ha espresso il suo parere sui progetti legati alla multi-medializzazione della scuola bolognese: pensa infatti che l'entusiasmo sia una reazione momentanea all'iniziativa. Non dobbiamo subire la tecnologia ma utilizzarla per scopi intelligenti come per esempio al posto dei corsi di recupero. Useremo l'informatica per accelerare i tempi di apprendimento. Inoltre i professori dovranno riuscire a spiegare con efficacia ed in breve tempo. Nasce così il settore della metodologia.
E. Tonelli, F. Gnudi, F. Buono Liceo Scientifico "E.Fermi", Bologna I°L
Si chiude così il sipario sulla manifestazione che ci ha impegnati per tre giorni, fra WORKSHOP (...allora avete capito cosa sono!?!) e pericolose interviste.
Inoltre abbiamo visto gli ipertesti più ingegnosi realizzati dai ragazzi. Ecco quindi il vantaggio: in un percorso guidato e organizzato far intervenire una serie di eventi come il suono, l'immagine, l'animazione, grafici per sottolineare il messaggio del testo. Il virtuale ormai non stupisce più.
Purtroppo, pur sapendo di deludere gli amanti della fantascienza, siamo ancora lontani da una società dominata dai computer, almeno in maniera diretta. In maniera più sottile però il computer si intromette nella vita quotidiana dei figli, nel lavoro, nel tempo libero. Probabilmente il nostro amico Fido è minacciato da colui che, oltre a riunire una gran quantità di elettrodomestici, in futuro potrà imitare il cane domestico col vantaggio di non sporcare, consumando un piccolo spazio sul disco fisso del nostro computer. Abbiamo scoperto che i computer hanno un'anima: aiutano gli svantaggiati, ci aiutano a imparare, a comunicare..... Si è valorizzato l'aspetto più umano dei computer, ormai indispensabili. Comunque nella didattica non è possibile pensare alla totale scomparsa del supporto cartaceo, ma il computer consentirà l'utilizzo della interattività per l'autocorrezione. In ogni caso i docenti non verranno sostituiti da robot; alcuni professori hanno persino paura di toccarli....
Scrivere sul computer comporta risparmio di tempo nella correzione del testo, ma toglie qualcosa al piacere della tradizionale azione di prendere carta e penna, magari accartocciando spesso il foglio per i frequenti errori ortografici e grammaticali, quando sul computer con un semplice clic si può avere la correzione automatica.
La telematica è la vera rivelazione e offre una moltitudine di servizi: la possibilità di allontanarti dalla routine quotidiana per compiere un viaggio nel cyberspazio, trovando ogni volta nuovi amici, nuove realtà, nuove opportunità. Ma bisogna pure starci attenti, perché comporta dei rischi.
Abbiamo imparato tanto, sentendoci responsabilizzati e abbiamo avuto il piacere di conoscere e ascoltare personaggi del mondo della ricerca, apprezzando più profondamente il senso della scuola.
Eros Tonelli Liceo Fermi, Bologna I°L